Posizionamento di pallone intragastrico

CHE COS’E’?

Il posizionamento del pallone intragastrico è un trattamento dell’obesità per via endoscopica che trova indicazione in caso di fallimento di terapie convenzionali  o per la perdita di peso in pazienti candidati alla chirurgia bariatrica, per diminuire il rischio operatorio. Il pallone intragastrico, nella maggior parte dei casi riempito con acqua (Bioenterics Intragastric Balloon, BIB®), è libero di muoversi all’interno dello stomaco, riducendone il volume e provocando quindi un precoce senso di sazietà.


COME SI SVOLGE?

La procedura viene eseguita in regime di ricovero e tutte le informazioni necessarie al medico (malattie pregresse e in atto, farmaci assunti, pregressi interventi chirurgici, eventuali allergie, portatore di pacemaker) verranno raccolte prima dell’esame. E’ necessario il digiuno da almeno 12 ore e la rimozione di eventuali protesi dentarie. Al termine della raccolta di queste informazioni, Le verrà chiesto di firmare un consenso informato dove Lei dichiarerà di aver compreso eventuali rischi/complicanze della procedura, eventuali alternative diagnostico/terapeutiche al trattamento proposto e conseguenze rispetto alla mancata esecuzione dell’esame.

La preparazione all’esame viene effettuata da parte di un infermiere che inserirà un catetere venoso per la somministrazione dei farmaci. Previa acquisizione del Suo consenso, Le verrà somministrato un farmaco sedativo (midazolam) associato ad un narcotico (fentanyl) e al propofol, al fine di dare una sensazione di rilassamento durante la procedura e rendere più tollerabile da parte sua la stessa. In alcuni casi (in base alla complessità della procedura e alle condizioni cliniche del paziente), la procedura potrà essere eseguito in anestesia generale con assistenza anestesiologica.

I Suoi segni vitali (pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno nel sangue, frequenza cardiaca) verranno monitorati prima, durante e dopo l’esame. Il monitoraggio non è invasivo né doloroso ed un supplemento di ossigeno verrà somministrato attraverso un piccolo tubicino posto a livello del naso.

La procedura dura dai 20 ai 30 minuti e viene eseguita sul fianco sinistro. Viene posizionato un boccaglio tra i denti per evitare di danneggiare lo strumento. Dapprima viene eseguita un’esofagogastoduodenoscopia per evidenziare eventuali controindicazioni al posizionamento del pallone intragastrico (esofagite o gastrite severa, ulcere) insorte durante il periodo intercorso dall’esofago-gastroduodenoscopia eseguita in precedenza. L’esofago-gastroduodenoscopia non è una procedura dolorosa. Il gastroscopio è un tubo flessibile del diametro di circa un dito con all’estremità una telecamera che consente al medico di vedere all’interno degli organi. Di norma la maggior parte dei pazienti non hanno difficoltà a deglutire lo strumento grazie alla sedazione. La presenza dello strumento all’interno delle prime vie digerenti non interferisce con la respirazione che potrà avvenire attraverso il naso o la bocca.                     

Se non vi sono controindicazioni, il Medico procederà all’inserimento del pallone sgonfio dalla bocca fino allo stomaco per poi gonfiarlo con una volume variabile di acqua (da 500 a 750 ml) e una piccola quantità di blu di metilene (è un colorante che Le permetterà di riconoscere tempestivamente la rara evenienza di rottura del pallone, poiché vedrà le urine colorarsi di blu).


COSA ASPETTARSI DOPO L’ESAME?

Dopo l’esame sarà tenuto in osservazione presso il Reparto dove è ricoverato fino al recupero dalla sedazione e per rilevare l’eventuale comparsa di disturbi (vomito, dolore addominale, ecc,). La maggior parte dei pazienti tollera bene l’esame e riferisce al termine della procedura un senso di stanchezza e a volte di nausea transitori dovuti ai farmaci. La reintroduzione degli alimenti avverrà in maniera graduale  e dapprima attraverso liquidi. Alla dimissione Le verrano prescritti alcuni farmaci e un regime dietetico personalizzato. In caso di persistenza (oltre due settimane) o comparsa di disturbi (vomito, dolore addominale, stipsi di nuova insorgenza, urine di colore blu, sangue rosso o scuro nel vomito o nelle feci) nei mesi seguenti, dovrà contattare immediatamente il Medico di riferimento nel suo percorso.

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