ERCP
CHE COS’E’?
La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) è una procedura che utilizza un particolare endoscopio dedicato al raggiungimento del sistema bilio-pancreatico che viene poi visualizzato attraverso l’uso delle radiazioni ionizzanti e di un mezzo di contrasto.
L’ERCP ha solitamente finalità terapeutiche dopo che altri esami (ecoendoscopia, TAC, RMN) hanno permesso di raggiungere una diagnosi di patologia su vie biliari e pancreas. Attraverso questo esame, è possibile rimuovere calcoli nei dotti biliari o nel dotto pancreatico, dilatare restringimenti di questi piccoli dotti ed eventualmente posizionare protesi di plastica o metalliche per mantenere il deflusso dei succhi biliari e pancreatici. Quando indicato, per una migliore comprensione della malattia, possono essere eseguiti piccoli prelievi di tessuto.
Nella maggior parte dei casi, l’ERCP permette di evitare l’intervento chirurgico. Quando la procedura non è tecnicamente possibile, le alternative sono la chirurgia o un approccio radiologico (posizionamento di un drenaggio biliare).
COME SI SVOLGE?
La procedura viene eseguita in regime di ricovero e tutte le informazioni necessarie al medico (malattie pregresse e in atto, farmaci assunti, pregressi interventi chirurgici, eventuali allergie, portatore di pacemaker) verranno raccolte prima dell’esame. E’ necessario il digiuno da almeno 12 ore e la rimozione di eventuali protesi dentarie. Alcuni farmaci (antiaggreganti, anticoagulanti) potrebbero essere sospesi qualche giorno prima dell’esame.
Al termine della raccolta di queste informazioni, Le verrà chiesto di firmare un consenso informato dove Lei dichiarerà di aver compreso eventuali rischi/complicanze della procedura, eventuali alternative diagnostiche/terapeutiche al trattamento proposto, conseguenze rispetto alla mancata esecuzione dell’esame.
La preparazione all’esame viene effettuata da parte di un infermiere che inserirà un catetere venoso per la somministrazione di farmaci e liquidi. L’esame viene eseguito in sedazione profonda (il paziente dorme ma è risvegliabile attraverso stimoli verbali) attraverso la somministrazione endovenosa di farmaci, di solito una combinazione di un farmaco sedativo (midazolam) con un narcotico (fentanyl) associati o meno al propofol. In alcuni casi (in base alla complessità della procedura e alle condizioni cliniche del paziente), la procedura potrà essere eseguito in anestesia generale con assistenza anestesiologica.
I suoi segni vitali (pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno nel sangue, frequenza cardiaca) verranno monitorati prima, durante e dopo l’esame. Il monitoraggio non è doloroso. Un supplemento di ossigeno verrà somministrato attraverso un piccolo tubicino posto a livello del naso. La presenza dello strumento all’interno delle prime vie digerenti non interferisce con la respirazione, che potrà avvenire regolarmente attraverso il naso o la bocca.
La procedura ha una durata variabile da 30 minuti a due ore e dipende dalla complessità della procedura e dai trattamenti che il medico deciderà di mettere in atto durante l’esame.
L’ERCP permette di eseguire il posizionamento di protesi per il deflusso della bile o la rimozione di calcoli endocoledocici o delle vie biliari intraepatiche.
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